• Cittadini non solo flegrei che hanno deciso di spendere il proprio impegno per avere un futuro migliore. Credi di poter spendere meglio il tuo? •Cittadini che hanno deciso di unire competenze e conoscenze per “delegare” se stessi al cambiamento. Pensi ancora a qualcuno più affidabile di te stesso?
• sostenere la riqualificazione dell’area Flegrea; • tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini dell’area; • interloquire con le pubbliche amministrazioni competenti; • rappresentare le esigenze e i bisogni della collettività; • monitorare e controllare le attività svolte sul territorio, sia per la creazione delle infrastrutture che per qualsiasi utilizzo delle aree interessate.
• opponendosi alle ulteriori devastazioni del territorio; • esigendo le infrastrutture che ci spettano di diritto; • imponendo l’avvio delle azioni di bonifica non solo delle aree in passato destinate a discarica; • accreditandosi presso le istituzioni come struttura di controllo a tutela dei diritti della collettività; • aggregando le energie positive dei cittadini,delle imprese, delle istituzioni locali finalizzate alla rinascita dell’area Flegrea.
Cosa è successo l’evento Il 2 gennaio 2008, il Commissario delegato Umberto Cimmino, dispone l’occupazione temporanea delle aree in contrada Pisani del comune di Napoli, per realizzare un “Sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani all’interno dell’area dell’ex discarica Difrabi”
Cosa è stato fatto l’esposto Il 10 gennaio, è stata presentata denuncia, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, chiedendo che venisse, con urgenza, disposto il sequestro immediato del sito per effettuare tutti gli accertamenti tecnici necessari a scongiurare il rischio dell’ulteriore sviluppo di patologie che possiamo definire “EPIDEMIE DA DISCARICA”. il ricorso L’11 gennaio 2008, è stato presentato ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro:
- il Commissario Straordinario per l’Emergenza rifiuti Campania p.t.; nonché - il Comune di Napoli, in persona del Sindaco p.t.; -la Regione Campania, in persona del legale rappresentante, il Governatore p.t.; - l’Amministrazione Provinciale di Napoli, in persona del Presidente p.t.; - il Ministero dell’Ambiente, in persona del Ministro p.t.; - il Ministero dei Beni Culturali ed ambientali, in persona del Ministro p.t.;
PER L’ANNULLAMENTO, PREVIA SOSPENSIONE: 1.dell’art. 4 dell’ordinanza n.2 del 2.1.2008
Cosa è stato ottenuto il sequestro Il 21 gennaio 2008, la sostituta procuratore Dr. Stefania Buda, dispone il sequestro probatorio dell’intera area ove ricade l’ex discarica Difrabi, sita in contrada Pisani in Napoli, necessaria per l’accertamento dei reati, con esclusione del capannone insistente sulle particelle 10 e 11, non ché delle altre pertinenze capannoni di cui alle particelle 10, 11, 19.
Nomina custode giudiziario il Colonnello Mario Acocella del C.do logistico Sud dell’Esercito.
Cosa è successo l’evento Il 27 gennaio 2008, il Commissario delegato per il superamento dell’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania: Gianni De Gennaro, vara un progetto che concerne la realizzazione di un sito, in località Pisani, per stoccaggio provvisorio di frazione secca di rifiuto vagliato, confezionato in balle prodotti dagli impianti di selezione regionale.
Il sito individuato, sito in contrada Pisani di proprietà Centro Italia Costruzioni, si estende per una superficie di circa 1.250 mq di cui 1.100 mq destinati a piazzola di stoccaggio, conseguentemente, è revocata l’O.C. n°2/08. L’espletamento delle attività delle verifiche delle necessarie misure indispensabili alla tutela della salute e dell’ambiente, delle verifiche tecniche e sondaggi, sono affidate all’ARPAC ed all’ASL competente.
Cosa è stato fatto un nuovo esposto Il 4 febbraio, è stato presentato esposto, al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, chiedendo di voler valutare se il piano del Commissario Straordinario di Governo sia o meno compatibile con le motivazioni che hanno portato a disporre il sequestro, temendo che ogni mutamento dell’area possa costituire un aggravamento del reato ipotizzato.
le motivazioni dell’esposto • perché “le indagini devono essere effettuate sull’intera area ove ricade l’unico ed indiviso invaso vulcanico”; • perché “l’immissione di nuovi rifiuti sull’area oggetto d’indagini pregiudicherebbe gravemente le attendibilità degli accertamenti tecnici da effettuare” … “perché l’immissione di altri nuovi rifiuti nella medesima area comporterebbe l’irreversibile modifica dello stato dei luoghi che, considerata l’imprescindibile fisica unitarietà dell’area, determinerebbe necessariamente una contaminazione tra vecchio e nuovo”;
• vista l’accertata instabilità geomorfologica dell’area, come più volte periziata dal prof. Luongo, il cratere Senga Pisano rientra nelle aree di maggior pericolosità vulcanica, per cui ogni nuovo deposito di materiale e la relativa movimentazione dei mezzi di trasporto potrebbe generare un’esplosione;
• rilevato che “l’area costituisce un unitario ed indiviso invaso” e pertanto, come unanimemente ritenuto dagli esperti, sono comprese non solo le particelle catastali interessate dal sequestro, ma l’intero invaso vulcanico, non altrimenti indivisibile;
• considerato che il preannunciato trattamento sperimentale d’inertizzazione, proprio perché sperimentale, andrebbe eseguito in aree apposite ed attrezzate, con tutte le precauzioni a tutela dell’ambiente e della salute, in quanto, non conoscendone le effettive conseguenze, potrebbe ulteriormente aggravare il degrado sanitario della zona, ma più specificamente rilevante nella fattispecie, influire sugli accertamenti probatori dell’Autorità Giudiziaria.
• ipotizzato che gli eventuali capannoni e relative aree di pertinenza, ancorché non sequestrati dall’Autorità Giudiziaria, ricadono comunque nelle particelle territoriali oggetto del sequestro probatorio, per cui la loro utilizzazione inficerebbe le risultanze probatorie rispetto alle quali assume rilievo l’unitarietà dell’area.
l’integrazione al ricorso • Il 12 febbraio 2008, è stato presentato ulteriore ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio.
• PER L’ANNULLAMENTO, PREVIA SOSPENSIONE dell’ordinanza n.38 del 27.1.2008 che dispone l’autorizzazione all’accesso ed all’occupazione temporanea di alcuni suoli estesi per circa 1.250 mq., siti nel Comune di Napoli, Pianura, Contrada Pisani, finalizzata “all’allestimento di un sito di stoccaggio provvisorio di frazione secca di rifiuto vagliato CER 191212”, proprietà di Carlo Zampaglione;
• evidenziando la necessità del presente ricorso per motivi aggiunti, in seguito all’emissione dell’ordinanza commissariale n.38/2008 la quale, revocando esplicitamente la precedente n.2/2008 oggetto d’impugnazione del ricorso principale, ha sostanzialmente reiterato, in modo meno invasivo, ma comunque lesivo della sfera giuridica dei ricorrenti, la localizzazione di un sito di stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani.
Cosa fare ancora • ottenere il servizio di raccolta differenziata porta a porta; • impegnarsi per l’avvio delle opere di bonifica; • impegnarsi per la realizzazione delle infrastrutture essenziali nell’Area Flegrea. Cosa stiamo facendo per realizzarlo • insieme alle altre associazioni attive non solo sull’area flegrea, ci stiamo attivando per ottenere il rispetto delle attuali normative che impongono ai comuni la creazione di servizi e strutture, per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti. Da febbraio 2008, è finalmente attiva, nel rione Toiano, l’isola ecologica del comune di Pozzuoli, per lo smaltimento di rifiuti “ingombranti”; • una nostra delegazione, ha incontrato la Commissione Regionale Ambiente, presieduta dal Presidente della Commissione, Ragosta, per avviare un programma d'interventi sui temi che a noi stanno più a cuore (e che costituiscono lo scopo principale dell'associazione): la riqualificazione dell'Area Flegrea.
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