venerdì 20 novembre 2009

Emergenza rifiuti. Continua l’opera di controllo del territorio


Continua incessante l’opera di controllo del territorio grazie ad alcune associazioni per arginare la drammatica emergenza rifiuti che attanaglia la città e in particolar modo la nostra municipalità.

Dopo quasi due anni di solleciti, a metà ottobre il responsabile di Asia per Napoli Ovest, Guido Lauria ha predisposto, di concerto con l’assessore all’igiene della IX municipalità, Giorgio Lanzaro, la rimozione totale dei rifiuti e delle sterpaglie che si erano nel frattempo accumulate su entrambi i cigli di via Montagna Spaccata nel tratto di Contrada Pisani.

È stato necessario predisporre un adeguato servizio di regolamentazione del traffico e l’opera ha richiesto quasi una settimana di lavoro da parte degli operatori dell’Asia. Con l’ausilio di ruspe e camion si è finalmente liberata la strada divenuta oramai una vera e propria pattumiera. Un enorme ammasso di rifiuti che ogni volta che si verificavano alluvioni, frequenti a ogni pioggia vista la totale mancanza di fognature, il fiume in piena trascinava a valle. Uno spettacolo penoso a cui almeno per un po’ si è posta la parola fine.

Un altro intervento che ha del miracoloso è la totale bonifica di via Spadari, iniziata tra mille difficoltà l’anno scorso e poi subito interrotta perché non era stato predisposto il servizio d’interruzione del traffico per opera della polizia municipale. Finalmente lo scorso luglio la tanto sollecitata collaborazione tra Asia, l’assessore municipale Lanzaro e le forze dell’ordine e che alcuni attivisti della zona tanto auspicavano, si è realizzata e ha prodotto gli effetti sperati, segno che quando si vuole, con tenacia e determinazione, prima o poi i risultati si raggiungono.

Sono state asportate carcasse d’auto, di scooter, rifiuti tal quale, elettrodomestici di varia foggia e del pericolosissimo amianto abbandonato da criminali che non si riesce, nonostante le numerose segnalazioni dei cittadini della zona, ad assicurare alla giustizia. Si ha chiara l’impressione che le forze dell’ordine, dopo l’attivismo della prima ora a seguito della promulgazione del decreto legge che punisce con l’arresto l’abbandono dei rifiuti ingombranti e pericolosi, si siano decisamente adagiate su posizioni di rendita che in una città come la nostra non ci si può assolutamente permettere il lusso di adottare. Chi scrive ha personalmente fermato una pattuglia dei carabinieri sottoponendo loro il grave problema della mancanza dei controlli in alcuni punti a rischio, a loro ben noti perché Lauria, da noi interpellato sulla questione, assicura di aver trasmesso alle forze dell’ordine un accurato elenco delle discariche abusive. Via Comunale Pisani nei pressi della tendostruttura adibita a chiesa e accanto alla fermata dell’autobus del civico 173, via Spadari, Via Montagna Spaccata nei pressi della vecchia discarica comunale di Contrada Pisani, accanto alla pizzeria Carpe Diem, in prossimità della rotonda di fronte al polo artigianale, e poi via vicinale Pignatiello di fronte alla rotonda San Giustino tanto per citare le sole zone a rischio di Pianura. Qui mai una volante dei carabinieri. Perché? Gli agenti dell’Arma si difendono facendo presente di essere in numero assai esiguo e di non riuscire a fronteggiare tutte le emergenze, di essere costretti a turni massacranti di anche dodici ore consecutive. Ci si chiede allora quando il presidio della benemerita sarà mai potenziato dato che il quartiere non è certo quello di trenta anni avendo visto aumentare in via esponenziale il numero dei propri abitanti.

Certo Asia sta dimostrando si veda anche la ripresa dopo circa due anni del servizio di spazzamento di via Montagna Spaccata una maggiore sensibilità al bisogno di vivere in un ambiente pulito e salubre. Chi resta scandalosamente inattiva è la cellula degli operatori comunali addetti ai parchi e ai giardini che lasciano le aiuole lungo tutta via Montagna Spaccata in uno stato pietoso nonostante il nostro giornale si sia recato sul posto cercando di risolvere la questione. Essi adducono difficoltà di carattere logistico e organizzativo che sembrano essere più il solito alibi per dipendenti pubblici che definire pigri è poco. Tornando invece all’attivismo di Asia, che sia lo spaventoso aumento della Tarsu a risvegliare le coscienze dei suoi responsabili? La tassa per lo smaltimento di rifiuti è, infatti, aumentata quest’anno del 60%. Chi scrive pagava 160 euro e si è visto stavolta recapitare una richiesta di pagamento di ben 240 euro. L’assessore al bilancio Realfonzo addossa la colpa al governo in carica che ha deciso di non trasferire più ai comuni i fondi necessari, pari a circa il 60% del totale, a coprire l’intero costo dello smaltimento dei rifiuti. Se l’attuale governo ha senza dubbio la responsabilità di tale aumento, addossando sugli enti locali, amministrati in massima parte dal centro sinistra, l’ingrato compito di aumentare la tassa, occorre per amore di verità sottolineare che l’interruzione dei trasferimenti dei fondi fu già decisa tre anni fa dal governo Prodi e che la sua entrata in vigore era stata poi, per ovvie ragioni di opportunità visto il perdurare dell’emergenza rifiuti, soltanto rinviata. Questo spaventoso aumento è ingiustificato alla luce della scarsa qualità del servizio erogato e dall’assoluta incapacità di Asia nel raggiungere i livelli che la legge prescrive per la raccolta differenziata. Si ricorda che si è fermi al 18% e che se non raggiunge il 25% tra due mesi, il comune sarà commissariato. In una situazione simile è difficile non percepire come un balzello volto a coprire sprechi e disfunzioni.

Si nutre infine un diffuso scetticismo circa la reale volontà e capacità dell’amministrazione comunale, così come annunciato in pompa magna dall’esecutivo di palazzo San Giacomo, di ridurre con l’ausilio di una speciale task force la percentuale di evasione della tassa che rimane altissima. I cittadini disonesti sono purtroppo tanti e come di solito accade in questo paese a rimetterci sono i soliti noti che pagano per tutti.

[Crescenzo Mele]
da 'La Municipalità' del 11.2009