martedì 11 novembre 2008

Emergenza rifiuti a via Montagna Spaccata


Uno scenario da brivido. Cumuli di spazzatura lungo tutta la strada. Dal confine con il comune di Pozzuoli, dove la strada continua diventando via Povinciale Pianura, a via Epomeo, si può notare una fila interminabile di discariche a cielo aperto, senza soluzione di continuità. Rifiuti misti a sterpaglie, sacchetti di spazzatura e rifiuti ingombranti nell’ultimo tratto, quello di contrada Pisani, problema di cui ci siamo già occupati negli articoli precedenti, e adesso enormi cataste di tal quale ai piedi dei pochi cassonetti ubicati lungo la strada. Il numero dei contenitori per l’indifferenziata è, infatti, ridottissimo per la produzione giornaliera di rifiuti che è lasciata dalla copiosa popolazione che vive a ridosso della principale arteria del quartiere.La quantità di immondizia sembra aumentare in modo esponenziale con il passare dei mesi, Bastano due giorni di non raccolta con i bob cat, le piccole pale meccaniche, dei sacchetti abbandonati sul marciapiede, che la strada diventa quasi impraticabile anche per le auto. Scene raccapriccianti sono offerte alla vista dei passanti. I ricordi dei giorni bui dell’emergenza rifiuti dello scorso inverno e primavera tornano presto alla mente, angosciano l’anima e ottenebrano il cervello.

Abbiamo chiesto al responsabile della zona Napoli Ovest che va da Piazza Garibaldi ai Pisani, Guido Lauria. Colui che aveva promesso di bonificare nuovamente la discarica abusiva del polo artigianale e ha persino mantenuto l’impegno. Lauria assicura che nei giorni scorsi sono stati dislocati nel quartiere 120 cassonetti di plastica, di materiale più leggero e maneggevole, adatto alle strette vie di comunicazione del quartiere di Pianura ma che sta cercando in ogni modo di recuperare altri cassonetti in metallo, più adatti a una strada ad alta pedonalità e interessata dal problema dell’abbandono dei rifiuti ingombranti come via Montagna Spaccata.

Lauria ammette che la situazione è grave e allarmante tanto da costringerlo all’ennesimo sopralluogo sul posto proprio oggi, Raggiunto al cellulare oggi pomeriggio avrebbe voluto che avessimo fatto una videochiamata per assicurarci che era lì sul posto. Personalmente l’ho ringraziato per lo sforzo non senza rilevare che contano, però i risultati. L’assessore municipale all’igiene ambientale, Lanzaro è risultato, invece, per l’intera giornata irraggiungibile. Ci è davvero dispiaciuto non udire un suo parere su questa terribile calamità che si è abbattuta sul quartiere. Lauria conclude promettendo, ma pressato sulla necessità di indicare i tempi di attuazione, si dice al momento impossibilitato a fornire una data precisa, altri 140 cassonetti. Saluti Lauria suggerendogli di far posizionare lungo la strada le campane per la raccolta differenziata che, da quando quasi due anni fa sono state incendiate per l’ennesima volta, non sono più state ricollocate.
Forse l’impressionante quantità dei rifiuti (ma non è che i tanti pubblici esercizi che si affacciano sulla strada abbiano una non irrilevante responsabilità di questa penosa situazione?) può forse essere sensibilmente ridotta con una seria raccolta differenziata? Lauria riferisce di non averci pensato. Io trasalgo. Tuttavia riesco a restare lucido per strappare l’impegno per una sua telefonata al signor Liberatore, il responsabile Asia del collocamento delle campane verdi per il vetro e gialle per la plastica e l’alluminio. Lauria assicura che lo farà domani stesso.

Vedremo se la bonifica del polo artigianale è solo un fuoco di paglia o l’inizio di un lungo cammino volto a liberare definitivamente dai rifiuti il quartiere. Non ci sono più gli alibi della mancanza di discariche e di congestionamento degli impianti CDR. E’ evidente che allo stato delle cose l’Asia appare una società di servizi disorganizzata, incapace di controllare le sezioni periferiche (il presidio di via parroco Russolillo assomiglia più a un dopolavoro di Poggioreale che a una municipalizzata dei rifiuti) e di comunicare efficacemente con esse. Il tempo ci dirà se interloquire direttamente con i vertici risolverà il problema. I rappresentanti politici locali hanno dimostrato finora di essere inadeguati o troppo tentati di delegare la questione ai commissari e ai premier di turno. Lauria sembra essersi accorto della gravità del problema non resta che aspettare che alle parole seguano i fatti.


[Crescenzo Mele]

da 'La Municipalità' del 11.11.2008
www.lamunicipalita.it

Via montagna spaccata: segnali di miglioramento


Sembra invertirsi la strada verso il baratro in cui sembra dirigersi quando si percorre via Montagna Spaccata. Il responsabile dell’Asia di Napoli Ovest, Guido Lauria mi ha raggiunto al cellulare. Rispondo meravigliato. Un importante funzionario dell’azienda municipalizzata per lo smaltimento dei rifiuti urbani della nostra città che mi chiama per la prima volta e la mia voce riesce a malapena a celare l’emozione.

Saluto il nostro e chiedo curioso il motivo della telefonata. Lauria m’informa che sono stati posti, come da lui promesso un paio di settimane fa, in numero sufficiente al bisogno, nuovi cassonetti lungo il tratto centrale di via Montagna Spaccata. La zona, è noto, è afflitta dalla loro penuria e quotidianamente sono lasciati quintali di spazzatura ai bordi della strada poiché i pochi raccoglitori esistenti si riempiono già a metà pomeriggio. Ciò anche per la pessima abitudine tutta locale di depositare i sacchetti neri dell’indifferenziata, che nella totale assenza di campane per la raccolta dei materiali riciclabili costituisce la quasi totalità dei rifiuti prodotti, non già dopo le 20,00 bensì durante tutto l’arco della giornata. Lauria parla di 120 nuovi cassonetti ubicati.
Nella serata, recandomi sul posto per un sopralluogo e verificare di persona quanto riferitomi, mi accorgo che la cifra è molto più bassa: una quarantina in tutto quelli aggiunti. La loro quantità tuttavia mi sembra adesso sufficiente.

Al funzionario Asia però mi dimostro soddisfatto ma non pago dei risultati raggiunti e cerco di ottenere un appuntamento per una perlustrazione delle aree ancora a maggior rischio emergenza rifiuti. In primis l’ultima parte di via Montagna Spaccata che come si sa non è stata ancora ripulita dai rifiuti e dalle sterpaglie abbandonati lungo il suo percorso e via Spadari, oggetto in misura sempre più crescente dell’abbandono dei rifiuti ingombranti, specie dopo la bonifica della discarica abusiva del polo artigianale. Molti incivili, infatti, si spostano di un centinaio di metri e scaricano qualsiasi tipo di materiale sulla collina che conduce a contrada Romano.

Lauria mi sembra non entusiasta dell’idea cercando di far passare l’incontro non indispensabile giacché la discarica di via Spadari è stata già segnalata tra le quarantuno micro discariche presenti su tutto il territorio cittadino e che quattordici nuovi cassonetti saranno a breve dislocati sul tratto della strada che attraversa contrada Pisani. Il funzionario rileva che grazie ai fondi stanziati si è riusciti a bonificare solo la metà dei siti ma non è in grado di fornire i tempi di bonifica di quelli non ancora toccati dal piano straordinario.

Chiudo la telefonata ricordandogli che tra le sue promesse rientrava l’installazione delle campane per la raccolta differenziata. Sul tema la risposta è la stessa del nostro ultimo colloquio il mese scorso: si è ancora in attesa del sopralluogo logistico da parte dell’azienda che possa dare ai cittadini di quest’area la concreta possibilità di adempiere gli obblighi di legge in materia di conferimento di rifiuti.


[Crescenzo Mele]
da 'La Municipalità' del 8.11.2008