martedì 31 marzo 2009

SIN Pianura: tato avanzamento indagini di caratterizzazione


In seguito ad un recente sopralluogo l’assessore all’Ambiente Rino Nasti rende noto che le indagini di caratterizzazione del Sito di Interesse Nazionale di Pianura, ai fini della redazione del progetto di bonifica, sono al seguente stato di avanzamento:

- le indagini geofisiche sull’area ex DIFRABI sono terminate il 2 marzo 2009, e i relativi risultati sono nella disponibilità di Sogesid;
- le attività relative alle indagini geofisiche sulla restante parte dell’area perimetrata pubblica compresa nel S.I.N. di Pianura sono in corso;
- le attività relative alle indagini geofisiche sulla restante parte dell’area perimetrata privata compresa nel S.I.N. di Pianura (indagini magnetometriche e analisi di tomografia geoelettrica) saranno iniziate nei prossimi giorni in quanto sono stati emanati tutti i decreti sindacali per consentire l’accesso dei tecnici ai siti privati (durata delle indagini prevista in trenta giorni);
- le indagini geognostiche previste nell’area ex DIFRABI (n. 5 perforazioni all’interno dell’abbancamento rifiuti e n. 4 sul perimetro esterno) inizieranno previo tavolo tecnico con ARPAC al fine di definire sia l’ubicazione dei sondaggi nella restante parte dell’area perimetrata compresa nel S.I.N. di Pianura che l’opportunità dell’uso esteso delle trincee;
- le indagini termografiche elitrasportate sull’intera area perimetrata del S.I.N. di Pianura inizieranno non appena saranno disponibili le autorizzazioni sia del Corpo Forestale dello Stato che degli Enti preposti al rilascio delle autorizzazioni al volo.

lunedì 16 marzo 2009

È partita venerdì 27 febbraio la bonifica di via Montagna Spaccata


Prosegue l’opera di pulizia e disinfestazione di via Montagna Spaccata, la più importante via di comunicazione del quartiere Pianura. Decisive le pressioni delle associazioni e dei cittadini della zona, in primis Area Flegrea sull’Asia, l’azienda municipalizzata cui spetta l’ingrato compito di rendere più decente la qualità della vita dei napoletani sotto il profilo dell’igiene urbana.

Nella mattinata, di buon’ora, i netturbini, diretti da Guido Lauria, il responsabile Napoli Ovest di Asia, erano chini sul ciglio della strada a rimuovere sterpaglie, fango, detriti di ogni genere, cartacce, buste e bottiglie di plastica. La strada è percorsa ogni giorno da migliaia di veicoli in transito che in assenza di ogni tipo di deterrenti gettano dal finestrino ogni tipo di rifiuto. L’inciviltà del popolo napoletano raggiunge in questo estremo lembo di periferia vette inimmaginabili. Gli africani che si raccolgono alla vicina rotonda Pallucci in cerca di qualche datore di lavoro senza scrupoli pronto a reclutarli al nero e nella totale assenza di regole di sicurezza e diritti dei lavoratori potrebbero impartire lezioni di civiltà. Sorprende il loro modo composto di attendere il negriero almeno quanto lascia stupefatti l’assoluta mancanza di dignità di chi imbratta la strada con tutto quello che capita loro a tiro.

L’assessore all’igiene urbana della municipalità, Giorgio Lanzaro, sentito sull’esistenza di un cronoprogramma, riferisce che Lauria lo ha rassicurato che la bonifica terminerà entro una ventina di giorni e sarà svolta in più giornate di lavoro poiché è possibile destinare solo tre unità per volta a causa della mancanza di personale. Chi scrive ha seguito l’andamento dei lavori e deve notare con amarezza che Asia conta su molte centinaia di dipendenti e che il numero esiguo di lavoratori sia davvero il suo ultimo problema. È evidente che essa appare assai male organizzata e gestita finanche peggio. I preposti alla bonifica non sono stati muniti di mezzi adatti allo scopo.

La bonifica ha riguardato finora un tratto di strada assai limitato e si è svolta nell’ora di punta, alle 8 del mattino causando innumerevoli disagi ai pendolari che proprio a quell’ora si recano nel centro della città. Colpisce l’assoluta sperequazione che esiste tra il servizio erogato tra i quartieri del centro e quelli periferici. A Pianura l’Asia garantisce un livello dello stesso assai scarso, non degno di un paese civile. I numerosi interventi di convincere in tal senso Lauria sono in parte caduti nel vuoto. Si sono attuati interventi tampone. Il funzionario arranca perché si trova di fronte un corpo di lavoratori recalcitrante e difficile da gestire. Non si può più tollerare che ai piedi e tutt’intorno ai cassonetti di Pianura rimangano dopo il passaggio dei camion dell’Asia rifiuti di ogni tipo e gli spazzini si materializzino improvvisamente da via Cintia nel quartiere di Fuorigrotta, cento metri oltre l’ingresso nel quartiere Pianura. La gestione di Asia è lo specchio di una città che vuole separare e non includere. Essa si fa scudo dell’inciviltà dei ‘pianuresi’, è questa l’accusa che è mossa al quartiere, quando non sembra che il dna costitutivo dei cittadini della restante parte della città sia molto diverso.

Chi scrive tutte le mattine percorre in scooter la distanza che separa la propria abitazione dal proprio ufficio attraversando i quartieri di Pianura, Fuorigrotta, Chiaia, Centro e Porto. La differenza nel giro di soli quindici kilometri è abissale e non più tollerabile. Il comune di Napoli, dal quale Asia dipende, nella persona del nuovo assessore Giacomelli deve adoperarsi affinché queste differenze si assottiglino fino a scomparire. Se a Pianura mancano totalmente le campane per la raccolta differenziata e un numero sufficiente di cassonetti diventa difficile combattere l’esecrabile abitudine di alcuni abitanti nei pressi della rotonda Caritas e della Masseria Grande di abbandonare i sacchetti di spazzatura sui marciapiedi.

Resta il problema della vandalizzazione dei cassonetti, una pratica assai diffusa specie nella postazione accanto ad una nota pizzeria sulla strada, di fronte al polo artigianale e nella curva della rotonda Caritas. Ci si chiede chi manovri simili atti e quali interessi si nascondano dietro questa scellerata prassi. Le forze di polizia e la magistratura devono indagare. A chi giova la distruzione, avvenuta la settimana scorsa, di una campana per la raccolta del vetro avvenuta proprio alla rotonda Caritas? Chi né è stato l’autore? Gli stessi operai dell’Asia per un incidente di percorso e/o per imperizia e negligenza o misteriosi sciacalli intervenuti a difesa d’interessi particolaristici? A chi spetta in tempi ragionevoli la rimozione della stessa? Perché non si rimuovono gli enormi pneumatici da rimorchio abbandonati dietro il muro vicino alla rotonda Russolillo? Possibile che il fatto che essi non siano sul ciglio della strada ma dietro un muro debba spingere Asia, nonostante le denunce dei cittadini stanchi di vivere in questa immensa lordura, alla totale inattività e noncuranza? Qual è l’ostacolo serio alla partenza della raccolta differenziata? Asia lascia intendere che esso è l’incapacità di separare i rifiuti dei napoletani ma senza una seria opera di sensibilizzazione e una capillare campagna d’informazione come si pretende che aumenti sensibilmente la qualità dei rifiuti differenziati?

A voler sentire le parole del nostro vicesindaco Santangelo, i napoletani hanno una naturale avversione verso la differenziata dimenticando che i nostri nonni con la pratica del recupero di materiali quali cartoni e vetro non avevano nulla da invidiare ai più attivi ambientalisti. Non bisogna andare indietro al Settecento, alle descrizioni di Goethe che nella sua opera, Viaggio in Italia, rimaneva affascinato dall’abilità dei fruttivendoli, dei beccai, dei pescivendoli di riciclare gli scarti delle loro vendite. Basta con la memoria andare a ritroso e fermarsi agli anni settanta, quando questo circolo virtuoso, in ossequio alle lobby delle industrie degli imballaggi, si è improvvisamente interrotto. Possibile che la nostra classe dirigente sia così ottusa? Come ha detto Grillo a Chiaiano la scorsa settimana, se esiste un rifiuto alla base c’è un errore perché la natura da sé non produce rifiuti. Il ciclo dei rifiuti deve essere completato e non può essere lasciato incompiuto facendolo finire nelle discariche, in dispregio della legislazione italiana ed europea vigente nel nome di una mai cessata emergenza che sembra architettata ad arte per soddisfare gli interessi di pochi a danno della collettività. Perché si tarda a estendere alla nona municipalità la raccolta porta a porta, il solo unico modo per educare i cittadini a una seria e responsabile raccolta dei rifiuti? Altrove essa ha consentito di raggiungere gli effetti sperati. Perché non estendere questo circolo virtuoso a questa parte della città?

[Crescenzo Mele]
da 'La Municipalità' del 03.2009
http://www.lamunicipalita.it