Giardino, lei è il presidente dell’Associazione Golfisti Campani. Quando è nata e qual è il suo scopo?
L’associazione si chiama Circolo Golf Napoli, ha sede in via Stazio,
Quali sono le strutture di cui potete usufruire in Campania?
Noi siamo lì dal 1993 stabilmente ospiti del Carney Park, il parco sport e divertimenti dei militari americani a Napoli, ubicato nel cratere del Campiglione nei pressi di via Campana a Pozzuoli. La struttura era gestita dalla Nato fino al 1996 e poi dalla US Navy, la marina militare americana. A questa struttura si è affiancato nel 1998 il Resort Holiday Inn di Castelvolturno di proprietà della famiglia Coppola. È in cantiere, infine, un progetto di creare un campo da golf a Mirabella Eclano in provincia di Avellino, promosso dalle cantine di Mastroberardino allo scopo di abbinare il turismo sportivo a quello enogastronomico, un’accoppiata che altrove si è rivelata vincente.
È a conoscenza del progetto di riqualificazione dell’area dell’ex discarica di Contrada Pisani, chiusa nel 1996?
L’allora sindaco Bassolino ne decretò la definitiva chiusura tredici anni fa e nel 2000 quando diventò presidente della regione Campania rese noto un ampio e articolato progetto di riconversione della zona in base al quale doveva sorgere sull’area bonificata un campo da golf a diciotto buche.
Recentemente il comune di Napoli si è dimostrato nuovamente interessato all’idea. Quali azioni intendete compiere per far si che si pongano le basi affinché si passi dalle dichiarazioni di intenti ai fatti?
Noi vorremmo incontrare gli esponenti del comune per capire quale aiuto concreto potremmo offrire affinché il progetto si realizzi. A Bagnoli l’idea di creare un campo da golf è stata accantonata a favore di un parco di
Non pensa che sia arrivato il momento di costituire una rete di relazioni con le associazioni che si battono sul territorio per la lotta al degrado e per la difesa del diritto alla salute come Area Flegrea, Progetto Pianura, Rinascita dei Pisani e Pisani Anastasis?
Se avremo la chiara sensazione di avere di fronte un interlocutore valido lo faremo senz’altro. Siamo pronti a dare il nostro contributo a patto che si individuino delle persone veramente in grado di tutelare il bene comune e che costituiscano un baluardo contro il degrado. Spesso ci si trova di fronte alla difesa di interessi particolaristici quali il consenso elettorale, la convenienza economica derivante dal costruire insediamenti abitativi nei pressi di strutture quali un campo da golf. Noi siamo e vogliamo rimanere un’associazione di sportivi che vuole coinvolgere giovani di cultura disposta ad avvicinarsi al golf per scoprire nuovi percorsi turistici e a modificare le proprie abitudini vacanziere e la propria idea del tempo libero. Ci offriamo, per raggiungere questo obiettivo, di interloquire con la federazione Italiana Golf, per il supporto logistico, i costi, i materiali da utilizzare. A Roma e a Torino sono stati realizzati dei campi comunali proprio con l’aiuto della Federazione. Perche a Napoli ciò che si è fatto altrove senza problemi, deve continuare ad essere un’utopia?
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