lunedì 16 febbraio 2009

Cartolina di una Napoli 'sfrantummata'


Continua l’incessante opera di pressione sull’Asia
, la municipalizzata addetta allo smaltimento dei rifiuti della città di Napoli, affinché siano rimossi con sempre maggiore frequenza i rifiuti ingombranti nella periferia occidentale.

E’ finalmente iniziata venerdì 30 gennaio, ed è proseguita giovedì 5 febbraio, la tanto agognata bonifica di via Spadari e via Pisani. La prima è la strada che da via Montagna Spaccata, poco dopo la rotonda Pallucci, collega Pianura alla contrada Romano e al comune di Marano di Napoli. Da quando quest’arteria fu asfaltata circa tre anni fa perché divenuta l’unica via di comunicazione tra il quartiere e Marano a seguito dell’interruzione di via Marano Pianura, essa è stata in misura sempre maggiore presa di mira dai soliti furbi che non si fanno scrupoli ad abbandonare rifiuti di ogni tipo, specie ingombranti e ultimamente anche tossici e pericolosi quali l’amianto.

Alla fine del mese scorso sono stati rimossi i rifiuti più voluminosi, giovedì scorso doveva essere la volta dell’amianto e dei rifiuti combusti che poiché speciali e pericolosi dovevano essere imballati e prelevati da un’apposita ditta autorizzata che li avrebbe dovuti stoccare in discariche speciali previste all’uopo. Il condizionale è d’obbligo perché gli agenti di polizia municipale hanno preteso un’ordinanza sindacale che prevedesse il blocco del traffico lungo via Spadari, necessaria a loro dire per fermare la circolazione. Tale ordinanza non era stata però richiesta dalla municipalità e Guido Lauria, il funzionario Asia, per non sprecare i fondi necessari per la chiamata della ditta specializzata, è stata costretto a condurre gli operatori della stessa in un altro luogo della città dove pure una bonifica era stata prevista in altra data.

Nelle due vie sopra citate il problema dell’abbandono dei rifiuti è gravissimo. Se i controlli delle forze dell’ordine su via Montagna Spaccata si sono fatti via via più stringenti e un più serrato controllo del territorio ha prodotto negli ultimi mesi numerosi arresti, la famigerata pratica di abbandonare rifiuti ingombranti non conosce sosta in luoghi isolati come via Spadari e via Comunale Pisani dove il transito di carabinieri, polizia e vigili urbani è un evento tanto raro quanto improbabile. Sembra che gli eco criminali abbiano imparato la lezione e si siano spostati nelle zone interne per accumulare illeciti profitti e smaltire illegalmente rifiuti in dispregio di qualsiasi regola a tutela della salute e dell’ambiente. Via comunale Pisani è assurta agli onori della cronaca non solo e soprattutto per essere diventata a causa della totale assenza di un impianto fognario il letto di un gigantesco fiume non appena la pioggia si fa un po’ più insistente ma anche per essere stata trasformata in uno sversatoio abusivo di ogni genere di suppellettili. Mobili vetusti, stracci, tapparelle inutilizzabili, sedie rotte, assi di legno, materassi, vecchi computer e televisori, elettrodomestici in disuso e, ultimi arrivati ma ben più inquinanti e pericolosi, pneumatici in grandi quantità, disseminati un po’ ovunque, all’apparente rinfusa per non destare troppi sospetti.

A metà del mese di gennaio è comunque comparsa, come se non bastasse la già triste classifica degli orrori, un enorme ammasso di ruote che chissà quale gommista scellerato ha abbandonato accanto alla chiesa di Sant’Antonio. Neanche il patrono di Padova ha potuto impedire un simile scempio e i poveri fedeli, parafrasando De Andrè, sono costretti tra un’Ave Maria e un miserere a cedere il passo al male effimero della bruttezza. Chi scrive ha accompagnato il massimo responsabile della zona occidentale dell’Asia, Guido Lauria, per un sopralluogo al fine di analizzare in ogni dettaglio le varie zone dove si verificano le maggiori criticità. Sono da segnalare enormi problemi di carattere logistico. Entrambe le strade citate sono prive di marciapiedi e per essere bonificate richiedono la chiusura al traffico che per ovvi motivi può essere assicurata solo quando la circolazione dei veicoli è minore il che coincide di solito con la fine del turno degli operai dell’Asia che si dice impossibilitata a pagare troppe ore di straordinario. Per motivi sindacali e legati alla sicurezza degli operatori, inoltre, spesso è difficile ordinare la rimozione di materiale misto senza una preventiva opera d’identificazione della loro natura, in gergo “caratterizzazione”. Spesso le discariche speciali predisposte per raccogliere rifiuti speciali quali gli ingombranti sono sature e si rende necessaria una temporanea sospensione del servizio di raccolta degli stessi. I rifiuti spesso, infine, si trovano di là del giaciglio della strada e se abbandonati in terreni di proprietà privata o demaniale, non possono essere rimossi dal comune se non dietro l’ordine della magistratura.

Tuttavia un gruppo sempre più nutrito di cittadini non si arrende alle difficoltà di carattere logistico e burocratico e continua una finora insolita ma sempre più apprezzata opera di lobbying sui preposti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’Associazione Area Flegrea, ad esempio, sta diffondendo dei volantini che illustrano i benefici, anche economici, del conferimento da parte di singoli privati dei materiali quali carta, vetro, plastica e alluminio direttamente alle piattaforme di raccolta differenziata convenzionate con il servizio Conai, il consorzio nazionale imballaggi. E’ stata assicurata ed è stata effettivamente realizzata la settimana successiva la rimozione degli ingombranti lungo tutta via Pisani. Occorre però sottolineare che essa è stata effettuata solo in parte nel punto maggiormente critico, quello a metà strada, accanto alla fermata dell’Anm, diventato, per la presenza di un piccolo slargo, la meta preferiti dei soliti incivili.

Piccoli riquadri di cartolina di una Napoli sfrantummata che non vorremmo fosse mai esistita ma che ahimè resiste all’avanzata della civiltà e ai colpi inferti da chi non si rassegna a vivere in questa Gaza di noantri che è oramai diventata la nostra città.


[Crescenzo Mele]
da 'La Municipalità' del 02.2009

Nessun commento: